Piazza San Nicola è una terrazza panoramica che, in pieno centro storico, si affaccia sulla valle del Sacco: dal versante dei monti Ernici la vista si apre a meridione fino ai monti Lepini. Tra i principali centri urbani si possono osservare le città di Anagni e Paliano, e più in lontananza Sgurgola, Segni, Colleferro e Valmontone. In direzione di Ferentino, il Monte Porciano nasconde alla vista il poco distante lago di Canterno.
Fino al 1758 quest’area era occupata dal corpo di fabbrica della chiesa parrocchiale omonima, edificata intorno al XI secolo e dedicata a San Nicola Vescovo di Mira. Dell’intero edificio è giunta ai giorni nostri, sul lato orientale, una sola finestra in pietra, parte dell’antico campanile.
La chiesa fu uno dei primi nuclei di espansione urbana a ridosso della rocca medioevale che si apriva sulla soprastante piazza della Corte (oggi del Collegio). Attorno a queste due piazze gravitavano fino alla metà del Settecento tutti i principali edifici pubblici acutini: la residenza vescovile dove si amministrava la giustizia, il palazzo comunale con la sua sala consiliare sopraelevata sulla strada, la chiesa madre e il campanile con l’unico orologio pubblico, attivo dalla fine del Quattrocento.
Alla chiesa, posta a un livello di alcuni metri più basso della strada, si accedeva scendendo alcuni gradini attraverso un cortile.
Alla fine del XVI secolo, essendo impossibile ampliarla, San Nicola perse il suo stato di chiesa principale in favore della chiesa di S. Maria Assunta, pur restando la parrocchia più popolosa del paese. Fu infine demolita a metà del XVIII secolo a causa di problemi strutturali e infiltrazioni d’acqua per ordine del Vescovo di Anagni, Mons. Monti, intenzionato a costruire un edificio più moderno ed elevato, che si aprisse direttamente sulla strada principale. I lavori, immediatamente avviati e portati avanti con il contributo diretto della popolazione, si interruppero però per ordine del suo successore Mons. Filipponi, attorno al 1767. Le strutture riedificate rimasero incomplete e senza copertura fino al 1900, quando il Comune di Acuto acquisì l’area per trasformarla nell’attuale piazza. Le pietre e gli altri materiali derivanti dalla demolizione vennero riutilizzati per la costruzione della strada che conduce alla chiesa di San Sebastiano, all’epoca esterna all’abitato.