La Collegiata di Santa Maria Assunta è considerata una delle più belle chiese del Settecento che esistono ne Lazio. Maestosa e imponente in una posizione dominante e centrale è tanto antica che se ne ignora l’esatta data di fondazione. L’edificio originale risale alla fine del XI secolo. La struttura attuale della chiesa è il risultato di varie trasformazioni avvenute durante i secoli. Il primo documento attestante l’esistenza di questa chiesa è una bolla del 1290 emanata dal Papa anagnino Bonifacio XIII che concedeva indulgenze a chi avesse fatto delle donazioni per la ristrutturazioni di questo edificio sacro. Originariamente di forma tozza fu restaurata in varie occasioni nei secoli successivi.
Importanti furono i lavori di ampliamento e riordinamento dell’architettura eseguiti nel 1574 che la resero la Chiesa «la più insigne di tutta la diocesi» secondo la definizione dell’allora vescovo di Anagni, Lomellini. Nel 1870 lo Stato Pontificio finanziò con 17.700 scudi il grandioso intervento di restauro che ha dato la forma attuale della chiesa, dotandola della ricchissima decorazione in stucco che ne caratterizza gli interni. Una particolarità è costituita dalla stella monarchica nascosta da un vaso nella parte delle colonne, mentre l’aquila simbolo della monarchia in atteggiamento di evidente superiorità è contrapposta a un corvo, simbolo del clero, che intimorito perde i suoi escrementi.
Di particolare interesse artistico del XVIII secolo sono la pala dell’altare maggiore raffigurante l’Assunzione della Vergine, Sant’Antonio Abate, la Madonna del Salvatore, la pala dell’altare di S. Maurizio, il quadro di S. Carlo Borromeo e il tabernacolo in bronzo fuso in cera opera dell’accademico Ranocchi.